La data-driven intelligence svolgerà un ruolo cruciale per le imprese nel 2021. Gli effetti devastanti del COVID-19 sull’economia globale hanno completamente alterato le previsioni di mercato. In tutto il mondo, le imprese sono state costrette a modificare i propri modelli di business e ad adattarsi a una nuova situazione per il prossimo futuro.

La tecnologia, e in particolare il mondo dei dati, hanno tuttavia fatto un passo in avanti nell’accelerare la ricerca di soluzioni volte a sviluppare la resilienza. Ci si ritrova dunque a navigare in acque sconosciute. In questo contesto, la data-driven intelligence svolgerà un ruolo di maggiore rilievo nell’aiutare le imprese a impostare la rotta verso un orizzonte più convenzionale.

1. VANTAGGIO COMPETITIVO

La recessione economica globale ha profondamente colpito quasi ogni settore dell’economia e le imprese di tutto il mondo lottano per riacquisire stabilità. Qual è il percorso migliore da intraprendere quando si è messi alla prova da una ripresa debole?

Sposando il detto comune secondo cui ogni crisi rappresenta un’opportunità, il mondo dei dati si ritrova in uno scenario ideale per aiutare le imprese a riprendersi, non solo recuperando ciò che è stato perso ma creando soluzioni nuove e migliorate.

La ricerca di un vantaggio competitivo consiste nel cercare di raggiungere una maggiore conoscenza di sé. Per la sopravvivenza delle imprese è fondamentale ottimizzare le risorse in modo efficace dal punto di vista dei costi e prevedere il modo migliore per svolgere le operazioni attraverso data analytics e business intelligence.

Questo porterà molte imprese a investire nel consolidamento e nell’ammodernamento della propria infrastruttura dati e delle dashboard di data intelligence, in modo autonomo o in collaborazione con un partner fidato, diradando le nebbie che offuscano la mente e prendendo decisioni più intelligenti, veloci e sicure.

2. LAVORO A DISTANZA

Il lavoro a distanza si è rivelato un meccanismo efficace e popolare per mantenere le iniziative aziendali senza esporre dipendenti, clienti e stakeholder a rischi di contagio.

L’emergenza sanitaria ha infatti accelerato un processo che stava già prendendo piede in molte aziende. Un’esperienza condivisa e dalle conseguenze benefiche per la salute che ha messo fine alla diffusa diatriba sul fatto che il lavoro da casa e la produttività fossero in contrasto.

L’aumento del lavoro a distanza, tuttavia, richiederà ora ulteriori investimenti da parte delle imprese. I dipendenti devono rimanere connessi, essere in grado di accedere e aggiornare le informazioni aziendali e collaborare a distanza con i clienti.

Fortunatamente, questo trend ha alimentato come mai prima d’ora un ecosistema di soluzioni per ufficio da remoto, esercitando al contempo una maggiore pressione su aree delicate come la sicurezza dei dati, nonché la prevenzione delle emergenze e il ripristino in uno scenario di lavoro da remoto ben ripartito. Per ottimizzare, mantenere e proteggere questi spazi di lavoro e strumenti condivisi è necessario adottare un approccio professionale.

3. CLOUD COMPUTING

Sebbene il cloud computing sia in circolazione da anni, non solo per l’archiviazione remota dei dati ma anche per sistemi complessi che utilizzano i modelli IaaS, PaaS o SaaS, il crollo dell’economia ne ha accresciuto l’importanza.

Secondo Satya Nadella, Amministratore Delegato di Microsoft, prima della diffusione del COVID-19 il 54% dei CIO intendeva investire in soluzioni cloud, contro una percentuale attuale salita all’89% negli ultimi mesi. Le imprese stanno trasformando non solo il modo in cui operano, ma anche i propri modelli di business per adattarli al cambio di paradigma.

Si sono finalmente intraviste le potenzialità del cloud sia come repository sicuro per la protezione dei dati sia come ambiente affidabile per fornire servizi flessibili e scalabili, ottimizzando le risorse in un mondo sempre più digitale.

L’innovazione dei database, come Azure Cosmos DB di Microsoft, apre la strada al miglioramento delle prestazioni delle piattaforme dati, garantendo che volume, velocità e varietà dei dati non siano un ostacolo.

Sei pronto per migrare i tuoi database nel cloud? Se sì, assicurati di avere un partner solido con cui lavorare per progettare e attuare un processo di migrazione dei dati efficiente.

4. SUPPORTO AI CITIZEN DEVELOPER

Tutto questo potenziale tecnologico messo a disposizione dalle nuove soluzioni sta rimodellando completamente l’architettura funzionale delle imprese. In nome della competitività, i modelli di business ora incorporano algoritmi per automatizzare i processi ed estrarre informazioni preziose e utili dai flussi di dati.

Ma la domanda è, chi dovrebbe occuparsene? Non tutte le aziende hanno a disposizione analisti e data scientist. Molti professionisti della finanza, delle risorse umane o del marketing sono stati incaricati di occuparsi di nuove dimensioni del business che coinvolgono la raccolta, l’affinamento e un’adeguata analisi dei dati.

Acquisire le conoscenze necessarie sulla data intelligence o persino concepirne il potenziale può essere impegnativo. Questi stessi professionisti di lunga esperienza, improvvisamente immersi in un ambiente tecnico altamente specializzato, si trovano davanti numerosi ostacoli. Senza dubbio, il training su Power BI può essere una valida opzione per mettersi in pista rapidamente. Tuttavia, in un campo in continua evoluzione, la consulenza tempestiva e la risoluzione dei problemi da parte di professionisti dei dati possono valere come l’oro. Non ha senso acquisire un vantaggio solo per poi perderlo su un altro versante.

5. SMART CITIES

Le smart cities sono da molti anni un tema costante nell’agenda tecnologica, ma solo di recente sono entrati a far parte del dibattito nuovi aspetti determinanti. In che modo le città possono rilevare, prevenire e reagire a una crisi sanitaria su larga scala?

Analizziamo il caso del trasporto pubblico. Con l’IoT alimentato (si spera presto) dalle reti 5G, le città possono monitorare i flussi dei cittadini e regolare in tempo reale le frequenze di transito o persino gli itinerari. Un’altra possibilità è rappresentata anche dal rilevamento di grandi afflussi di persone che possono rappresentare un rischio, permettendo l’adozione di conseguenti misure. E questa è solo una goccia nell’oceano. La data intelligence potrebbe fare miracoli nell’ottimizzare le risorse e rendere le nostre città un luogo più sicuro per tutti.

Tuttavia, i centri di controllo intelligenti dovrebbero essere pronti a gestire un volume enorme di dati, sia per un’analisi successiva che per una valutazione immediata. Allo stesso tempo, apposite dashboard dovrebbero indicare chiaramente come procedere a professionisti che hanno ricevuto una formazione specifica, in modo che questi siano pronti a prendere decisioni tempestive laddove la situazione lo richieda. Oppure, forse, il peso della decisione ricadrebbe su processi automatizzati alimentati da Machine Learning e intelligenza artificiale.

Le smart cities non sono così lontane, ma hanno bisogno di una gestione intelligente dei dati.

6. AUTOMAZIONE

Storicamente, l’automazione compare quando si verifica un salto tecnologico che migliora e allo stesso tempo sconvolge in qualche modo l’economia tradizionale. Tale cambiamento si struttura in genere in ondate.

Spesso associata dall’opinione pubblica a grandi fabbriche e imponenti robot, oggi l’automazione è leggermente diversa. Machine Learning e intelligenza artificiale hanno reso l’automazione democratica e accessibile alle aziende indipendentemente dalle loro dimensioni o attività.

Processi che in passato potevano durare settimane, mesi o persino anni oppure richiedere il contributo di molte persone, ora vengono completati in un batter d’occhio. Risolti attraverso un algoritmo personalizzato e alimentato da processi automatizzati che apprendono dall’esperienza.

Per alcuni settori in cui il volume di dati può essere enorme, l’intelligenza artificiale si rivela la scelta migliore. Prendiamo ad esempio i mercati finanziari. Machine Learning e intelligenza artificiale si sono rivelati preziosi nel prevenire, rilevare e bloccare frodi o transazioni irregolari. Non serve andare così lontano: è sufficiente dare un’occhiata ai suggerimenti su Netflix, Amazon Prime o HBO, che imparano da ciò che l’utente guarda e suggeriscono nuovi contenuti.

Le notizie relative a nuove applicazioni sono ormai all’ordine del giorno, come la recente e straordinaria scoperta annunciata dall’Università di Berkeley nel campo della bioingegneria.

7. RETI 5G

L’implementazione delle reti 5G anticipa un mondo iperconnesso in grado di sviluppare o consolidare tecnologie precedentemente considerate irraggiungibili. 

Secondo uno studio di Gartner del 2017, il 57% delle imprese riteneva che l’IoT sarebbe stata la prima applicazione del 5G. Le previsioni indicavano tuttavia che il livello di implementazione sarebbe stato minimo all’inizio del 2020. Fortunatamente, l’accesso diffuso alle reti 5G diventa ogni giorno più vicino.

Il 5G comporta tuttavia volumi di dati più ingenti, a maggiore velocità e senza interruzioni. Dietro le quinte, le piattaforme dati devono essere in grado di gestire questa realtà e aumentare l’allocazione delle risorse a seconda delle necessità. Per evitare scenari catastrofici, la manutenzione, il monitoraggio e la risoluzione dei problemi dovrebbero essere sempre ottimali e a portata di mano.

In poche parole: disponi della velocità ma… sei in grado di gestirla?

8. DATI SICURI

Il primo alleato delle aziende può improvvisamente diventare il loro peggior nemico. In assenza di una politica sulla sicurezza dei dati adeguata, efficace e costantemente aggiornata, le aziende potrebbero ritrovarsi ad affrontare paralisi, perdite e danni d’immagine.

In un mondo in cui la criminalità informatica è in aumento, la sicurezza dei dati non può essere un aspetto secondario. Secondo Gartner, le violazioni dei dati sono aumentate del 64% rispetto al 2014 e la spesa globale in cybersicurezza raggiungerà i 133,7 miliardi di dollari nel 2022.

Con un numero crescente di tecniche di attacco informatico e furto di dati (phishing, ransomware, malware, SQL injection, e chi più ne ha più ne metta), il costo medio associato a una violazione dei dati può essere troppo elevato per potersi riprendere.

La sicurezza dei dati deve essere vista come un’assicurazione, un motivo di tranquillità e una garanzia che la migliore risorsa della propria azienda è in buone mani e al riparo dai criminali informatici. Anche se sei tu a commettere un errore, non preoccuparti: i tuoi dati possono essere recuperati.

Tutto ciò deve però essere pianificato in anticipo, in modo che ogni fase del percorso sia messa in sicurezza.

9.DATA STORYTELLING

La business intelligence non riguarda solo la raccolta di flussi di dati infiniti, ma anche la loro trasformazione in una storia coerente. Un attento esame dei KPI è obbligatorio, assicurandosi al contempo che gli stessi siano contestualizzati e contengano informazioni utili per i decision-maker.

I dati devono raccontare una storia, dall’inizio alla fine. Da dove partiamo e perché? La nostra dashboard deve mostrare chiaramente la sequenza temporale delle variabili che seguiamo e isolare i modelli comportamentali che possono aggiungere valore al nostro sales funnel.

Certo, dashboard di un certo livello con grafici e diagrammi intelligenti possono aiutarci a progredire. Tuttavia, potrebbe essere necessario acquisire la capacità di personalizzarle e automatizzarle tramite attività di training o mentorship. Decision-maker e stakeholder devono immaginare alternative di business chiare come la luce del giorno, il più rapidamente possibile.

La data analytics introduce continuamente anche nuovi trend: analisi aumentata, pannelli embedded, soluzioni mobili. Sia attraverso il training di professionisti in-house sia attraverso la creazione di un modello di business intelligence personalizzato con un partner, le imprese devono essere consapevoli che lo storytelling dei dati è un must.